Sviluppo e diritti

I diritti dell’uomo e la loro violazione

Nel 1948 i paesi aderenti alle Nazioni Unite sottoscrissero la Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo, che stabilisce i diritti politici, sociali ed economici e le libertà fondamentali che ogni individuo dovrebbe godere, indipendentemente dalla loro razza, religione, sesso, nazionalità o altre caratteristiche personali.

Ad oggi però, nonostante i progressi fatti, in molti paesi permangono schiavitùviolenzaingiustizia. Pensiamo anche a paesi come la Corea del Nord, Cina e Cuba, dove i dissidenti politici vengono incarcerati e spesso condannati a morte.

In Africa ed in Asia esistono ancora dittature militari, fortemente repressive, così come lo sono alcune repubbliche islamiche (Iran e Sudan).

Negli Stati Uniti e alcuni paesi europei si segnalano episodi di detenzione arbitrarie, violenze sui carcerati e sugli immigrati, discriminazioni sessuali ed etniche.

Appare quindi chiaro come la violazione dei diritti umani sia presente in molti paesi, sviluppati o no, e sia dovuta alla convinzione che non tutti gli individui siano uguali e dispongano di pari diritti.

La discriminazione femminile

In alcuni paesi dell’Asia e dell’Africa i diritti delle donne sono vengono rispettati. Pensiamo all’Iran, un paese islamico, dove le donne non possono uscire di casa da sole, mostrare il volto in pubblico o guidare un’automobile.

Anche in molti paesi dell’Europa Occidentale molto spesso le donne vengono emarginate, soprattutto in ambito lavorativo, dove le posizioni di comando sono, nella maggioranza dei casi, occupate dagli uomini. Lo stesso succede in politica, dove le donne che svolgono ruoli di Governo sono meno del 20%.

Il fenomeno della discriminazione femminile aumenta nelle situazioni di conflitto.

L’infanzia violata

Anche i diritti fondamentali dei bambini sono frequentemente violati. Nel 1989 è stata firmata, sotto l’egida delle Nazioni Unite, una Convenzione sui diritti dell’infanzia, dove vengono enunciati i diritti di cui dovrebbe godere ogni bambino:

  • la vita
  • l’istruzione
  • cure mediche
  • essere protetto da ogni forma di sfruttamento

L’Unicef (United Nations Children’s Emergency Fund) è un’organizzazione dell’Onu che si occupa in modo specifico del benessere dei fanciulli.

Lo sfruttamento dei minori nel mondo del lavoro (lavoro minorile) è purtroppo un fenomeno diffuso in molti paesi. L’Unicef ha stimato che 158 milioni di fanciulli fra i 5 e 14 anni, devono procurarsi da vivere lavorando, in condizioni disumane, pagati poco per 14-16 ore al giorno.

Particolarmente difficile è la vita dei bambini di strada, che vivono abbandonati nelle bidonville del Terzo mondo. Molti di loro sono malnutriti, malati e con aspettativa di vita molto bassa (l’India è il paese con il maggior numero di bambini per strada). Altri vengono rapiti ed usati per alimentare il mercato illegale del trapianto di organi o sfruttati sessualmente.

Un altro fenomeno presente in alcuni paesi dell’Africa Centrale o dell’America Latina, è quello dei bambini-soldato, costretti a combattere all’età di 8-10 anni.

L’insufficiente tutela della salute

Nella Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo uno dei diritti non rispettati è il diritto alla salute. In questo caso assume un ruolo determinante il grado di sviluppo economico e sociale del paese e cioè la sua capacità di assicurare norme igieniche di base (accesso all’acqua potabile, esistenza di sistemi fognari e di smaltimento dei rifiuti) e un efficiente servizio sanitario.

I paesi poveri, dove anche le più comuni norme igieniche non sono garantite, sono a più alto rischio di epidemie, difficilmente curabili per carenza di farmaci e strutture di cura.

I divari nel campo dell’istruzione

L’indice di istruzione viene utilizzato per il calcolo dell’ISU (Indice di Sviluppo Umano), a conferma dello stretto legame tra scolarizzazione e sviluppo.

Lo sviluppo di un paese dipende infatti dal grado di istruzione e preparazione tecnica delle persone. L’istruzione consente inoltre di avere maggiore coscienza di quelli che sono i tuoi diritti.

Osservando il grado di analfabetismo nel mondo, si riesce a valutare lo sviluppo di un paese. In Africa, Asia meridionale e America Latina il grado di alfabetizzazione è molto basso (attorno al 25%), mentre nei paesi sviluppati ha valori prossimi al 100%.

 

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